Economia Circolare

Quali sono le categorie di Sottoprodotti di Origine Animale?

Scopri la classificazione dei Sottoprodotti di Origine Animale (SOA) di categoria 1, 2 e 3. Approfondisci la gestione e lo smaltimento degli scarti di macellazione non destinati al consumo umano.

Simone Tabellini per Sfridoo

Simone Tabellini

Green Marketer

Categorie Sottoprodotti di Origine Animale: quali sono?

I Sottoprodotti di Origine Animale (SOA) rappresentano una realtà complessa e variegata nel panorama della gestione dei rifiuti e delle risorse.

Questi materiali, derivati da animali, non sono destinati al consumo umano, ma trovano una nuova vita in diversi settori grazie a processi di trasformazione e riutilizzo e soprattutto grazie a una chiara normativa.

Il Regolamento (CE) n. 1069/2009 detta, infatti, la classificazione dei SOA in tre grandi categorie:

  • Categoria 1 – materiali ad alto rischio.
  • Categoria 2 – materiali a rischio moderato.
  • Categoria 3 – materiali a rischio basso.

Perché nasce questa classificazione?

La classificazione dei SOA è stata introdotta per garantire un elevato livello di sicurezza lungo tutta la catena alimentare. Questo principio è alla base del Regolamento (CE) n. 178/2002, che rappresenta una pietra miliare nella legislazione europea, in quanto stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione in materia di sicurezza alimentare. 

Le crisi alimentari degli anni ’90, come l’epidemia di encefalopatia spongiforme bovina (BSE), hanno sottolineato il ruolo dei Sottoprodotti di Origine Animale nella propagazione di malattie.

Per questo motivo, gli esperti del Comitato Scientifico Direttivo hanno determinato che i prodotti derivanti da animali non idonei al consumo umano non devono entrare nella catena alimentare.

All’interno del medesimo regolamento inoltre, si vieta qualsiasi pratica di cannibalismo, ovvero l’alimentazione di animali con proteine ottenute da cadaveri della stessa specie, rappresenta un ulteriore rischio di propagazione di malattie.

In un contesto di Economia Circolare, i Sottoprodotti di Origine Animale (SOA) rappresentano una risorsa preziosa che può essere riutilizzata e trasformata in nuovi prodotti.

Quanti sono i Sottoprodotti di Origine Animale?

I SOA comprendono una vasta gamma di materiali non destinati al consumo umano. Facciamo per esempio riferimento a corpi interi, parti di animali, prodotti caseari e altri materiali di origine animale, come ovuli, embrioni e sperma.

Dalle ultime stime presenti sul portale “EUR-Lex”, ogni anno in Europa vengono prodotte circa più di 15 milioni di tonnellate di Sottoprodotti SOA. Un numero notevole che ci fa capire quanto sia importante da parte delle aziende riuscire a classificare, in primo luogo, e poi gestire, questi materiali.

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Sottoprodotti di Origine Animale Categoria 1

La categoria 1 dei SOA rappresenta i materiali con il rischio sanitario più elevato.

Questi materiali sono considerati pericolosi sia per la salute umana sia animale e, pertanto, richiedono misure di gestione e smaltimento estremamente rigorose.

Quali sono i SOA di categoria 1?

I materiali di categoria 1 che sono presenti all’interno della normativa (nel Regolamento 2009/1069/CE) comprendono:

  • Tutte le parti del corpo, incluse le pelli, degli animali sospettati di essere affetti da encefalopatia spongiforme trasmissibile (TSE), come la BSE (mucca pazza).
  • Gli animali abbattuti nel quadro di misure di eradicazione delle TSE.
  • Gli animali da compagnia, da giardino zoologico, da circo e da esperimento.
  • Gli animali selvatici sospettati di essere affetti da malattie trasmissibili.
  • I materiali specifici a rischio, ovvero i tessuti suscettibili di veicolare un agente infettivo.
  • I prodotti ottenuti da animali cui sono state somministrate sostanze vietate o contenenti prodotti pericolosi per l’ambiente.
  • Tutti i materiali raccolti nell’ambito del trattamento delle acque reflue degli impianti di trasformazione di categoria 1 e degli altri locali in cui viene effettuata l’asportazione di materiali specifici a rischio.
  • I rifiuti di cucina e ristorazione provenienti da mezzi di trasporto che effettuano tragitti internazionali.
  • Le miscele di materiali di categoria 1 con materiali di categoria 2 e/o 3.

Come utilizzare i SOA categoria 1?

Una volta raccolti, trasportati e identificati, i materiali di categoria 1 devono essere eliminati o trattati secondo procedure rigorose.

Di seguito vediamo alcuni esempi di gestione:

  • Incenerimento: i materiali sono eliminati direttamente come rifiuti mediante incenerimento in un impianto di incenerimento riconosciuto.
  • Trasformazione: i materiali sono trasformati in un impianto di trasformazione riconosciuto secondo un metodo specifico. I materiali risultanti sono poi contrassegnati ed eliminati mediante incenerimento o coincenerimento.
  • Sotterramento: ad eccezione dei materiali provenienti da corpi di animali infetti (o sospetti tali) da una TSE, i materiali trasformati possono essere sotterrati in una discarica riconosciuta.

Queste procedure garantiscono che i materiali di categoria 1 non costituiscano un pericolo per la salute pubblica o per l’ambiente.

Sottoprodotti di origine animale categoria 2

La categoria 2 dei Sottoprodotti di Origine Animale include materiali con un rischio sanitario intermedio.

Anche questi Sottoprodotti non sono idonei per il consumo umano e animale, ma possono essere gestiti e trasformati per altri usi, contribuendo alla riduzione degli sprechi e alla valorizzazione delle risorse.

Quali sono i SOA di categoria 2?

I materiali di categoria 2 comprendono i seguenti SOA:

  • Stallatico e contenuto del tubo digerente: Materiali derivanti dagli animali che possono essere utilizzati in agricoltura dopo opportuni trattamenti.
  • Materiali di origine animale raccolti nel trattamento delle acque reflue dei macelli.
  • Prodotti contenenti residui di farmaci veterinari e agenti contaminanti.
  • Prodotti di origine animale non conformi ai requisiti veterinari comunitari (inclusi quelli importati da paesi terzi).
  • Animali non macellati per il consumo umano, come animali morti di specie aviaria o mammiferi diversi dai ruminanti.
  • Miscele di materiali di categoria 2 e 3.

La manipolazione e il magazzinaggio intermedi di questi materiali, ad eccezione dello stallatico, devono avvenire presso impianti di transito riconosciuti per la categoria 2.

Come utilizzare i SOA categoria 2?

Questi materiali, una volta identificati, possono essere gestiti attraverso diverse modalità:

  • Incenerimento: eliminazione diretta dei materiali come rifiuti in impianti di incenerimento riconosciuti.
  • Trasformazione: trattamento in impianti di trasformazione riconosciuti, con successiva eliminazione dei materiali risultanti.
  • Compostaggio o produzione di biogas: i materiali di origine ittica possono essere compostati o trasformati in biogas.
  • Produzione di fertilizzanti organici: dopo la sterilizzazione a pressione e marcatura permanente, i materiali possono essere utilizzati per produrre fertilizzanti organici o ammendanti.
  • Utilizzo come combustibile: Dopo trasformazione o senza previa lavorazione, i materiali possono essere utilizzati come combustibile o per produrre nuove materie.

Queste procedure assicurano che i materiali di categoria 2 siano gestiti in modo sicuro ed efficace, riducendo il rischio sanitario e valorizzando i Sottoprodotti in modo circolare.

Sottoprodotti di origine animale categoria 3

La categoria 3 dei Sottoprodotti di Origine Animale comprende materiali che presentano un rischio sanitario basso.

Questi materiali, se adeguatamente trattati, possono essere riutilizzati in vari modi, inclusa la produzione di alimenti per animali. La gestione di questi sottoprodotti contribuisce a ridurre gli sprechi e a promuovere pratiche di Economia Circolare.

Quali sono i SOA di categoria 3?

I materiali di categoria 3 comprendono i seguenti Sottoprodotti di origine animale, i tipici scarti di macellazione:

  • Parti di animali macellati idonee al consumo umano, ma non destinate a questo scopo per motivi commerciali, problemi di lavorazione o difetti d’imballaggio.
  • Parti di animali macellati dichiarate inidonee al consumo umano, che non presentano segni di malattie trasmissibili.
  • Sangue, pelli, zoccoli, corna, setole di suini e piume, ottenuti da animali macellati in un macello e considerati idonei al consumo umano dopo ispezione ante mortem.
  • Sangue ottenuto da animali, esclusi i ruminanti, macellati in un macello dopo ispezione ante mortem.
  • Latte crudo prodotto da animali senza sintomi clinici di malattie trasmissibili.
  • Pesci o altri animali marini catturati in alto mare e destinati alla produzione di farina di pesce, così come sottoprodotti freschi di pesci da impianti che fabbricano prodotti destinati al consumo umano.
  • Gusci d’uovo di animali senza segni clinici di malattie trasmissibili.
  • Rifiuti di cucina e ristorazione esclusi quelli di categoria 1.

Come utilizzare i SOA categoria 3?

I materiali di categoria 3, una volta identificate applicando le dovute analisi possono essere gestiti attraverso diverse modalità:

  • Incenerimento: eliminazione diretta dei materiali come rifiuti in impianti di incenerimento riconosciuti.
  • Produzione di alimenti per animali da compagnia: i materiali possono essere utilizzati come materie prime in impianti di produzione specifici.
  • Produzione di biogas o compostaggio: i materiali possono essere trasformati in impianti di produzione di biogas o compostaggio riconosciuti.
  • Produzione di mangimi: i materiali possono essere trasformati per la produzione di mangimi, ad eccezione dei materiali decomposti e deteriorati.

Queste procedure garantiscono una gestione sicura ed efficiente dei materiali di categoria 3, minimizzando i rischi sanitari e promuovendo la valorizzazione sostenibile dei sottoprodotti.

Una corretta classificazione e gestione dei SOA

La classificazione precisa e la gestione efficace dei Sottoprodotti di Origine Animale (SOA) sono fondamentali per promuovere una gestione circolare delle risorse e la sicurezza sanitaria.

La gestione dei SOA è inoltre strettamente legata alla gestione dei Rifiuti Industriali, poiché contribuisce a ridurre l’impatto ambientale e promuovendo pratiche sostenibili.

Ogni fase del processo, dalla raccolta alla spedizione, è regolamentata per garantire che i materiali siano trattati in modo sicuro e conforme alle normative.

La raccolta, il trasporto, il magazzinaggio e la spedizione dei SOA, con l’eccezione di alcuni materiali, come i rifiuti di cucina e ristorazione di categoria 3, devono seguire le seguenti procedure: 

  • Identificazione e etichettatura: tutte le materie prime delle tre categorie devono essere identificate e etichettate correttamente per evitare confusione e garantire la tracciabilità.
  • Caratteristiche dei veicoli e dei contenitori: i veicoli e i contenitori utilizzati per il trasporto dei SOA devono soddisfare specifici requisiti per prevenire contaminazioni e dispersioni e inoltre devono essere autorizzati al trasporto degli stessi
  • Documenti commerciali e certificati sanitari: ogni spedizione deve essere accompagnata da documenti commerciali e certificati sanitari che attestano la conformità dei materiali trasportati.
  • Condizioni di trasporto: le condizioni di trasporto devono essere adeguate per mantenere l’integrità dei materiali e prevenire rischi sanitari.
  • Registrazione delle spedizioni: ogni spedizione deve essere registrata, e le informazioni relative devono essere condivise tramite il sistema TRACES tra le autorità competenti degli Stati membri.

Gestire correttamente i Sottoprodotti di Origine Animale non è solo una questione di conformità normativa, ma rappresenta un valore aggiunto significativo per favorire l’Economia Circolare e la Simbiosi Industriale tra aziende.

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