L’importanza dell’Ecodesign per l’Economia Circolare
L’uomo consuma una grande quantità di risorse naturali e la creazione di sostanze e materiali non presenti in natura genera trasformazioni irreversibili che, dal punto di vista ambientale, si traducono in risorse non rinnovabili (come il petrolio), che generano dissipazione di calore, spropositate emissioni tossiche e di CO2.
L’importanza dell’Ecodesign, che ti spiegherò in questo articolo, sta proprio nell’utilizzo di risorse rinnovabili, ovvero materie o fonti di energia presenti in natura, come il sole, il vento o l’acqua.
Dal loro impiego nei processi produttivi si ottengono materiali riciclabili e biodegradabili che non solo hanno un impatto minimo in termini ambientali, ma sono anche pensati per poter essere riutilizzati più volte senza perdere le loro caratteristiche originarie, si basano sul principio della life extension e, una volta smaltiti, non creano un impatto ambientale negativo, anzi, le risorse con le quali sono stati prodotti ritornano in natura.
In questo senso appare chiaro il riferimento all’Economia Circolare e a come l’Ecodesign sia una scelta etica per la conservazione delle risorse del nostro pianeta e per la sua sopravvivenza perché tiene in considerazione sia delle materie prime impiegate nei processi di produzione, sia dell’energia dissipata in ogni fase del Ciclo di Vita del prodotto.
L’Ecodesign associa la necessità di un continuo sviluppo economico alla corretta gestione – e al corretto impiego – delle risorse a nostra disposizione.
Cos’è l’Ecodesign e qual è la sua definizione?
L’Ecodesign (o design/progettazione sostenibile) è un modello economico che coinvolge l’intero processo di ideazione, progettazione, vendita sul mercato e smaltimento di un prodotto che rispetti l’ambiente, attraverso la riduzione ai minimi livelli dell’impatto negativo che potrebbe avere sull’ecosistema. Di conseguenza, i materiali scelti dovranno essere sostenibili e riciclabili nel massimo rispetto dell’ambiente e delle risorse primarie.
All’interno di questo approccio risulta fondamentale ripensare ai processi di produzione che mettano al centro la sostenibilità all’interno di tutti gli step del Ciclo di Vita di un prodotto, garantendone un elevato livello qualitativo.
Cenni storici sull’Ecodesign
Il dibattito scientifico sui problemi ambientali avvenne per la prima volta tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta.
Infatti, lo studio The limits to growth (D. H. Meadows et al., 1972) condotto dal MIT (Massachusetts Institute of Technology), e commissionato dal Club of Rome, aveva documentato l’importanza della questione ambientale a livello globale. Il dibattito scientifico si era allora focalizzato sul problema della scarsità delle risorse e del consumismo.
The limits to growth ebbe un impatto potentissimo perché, in pieno boom economico, per la prima volta si ipotizzò la fine delle risorse naturali nei successivi 100 anni e un improvviso, ma incontrollabile, declino del livello di popolazione e del sistema industriale.
A conferma della progressiva internazionalizzazione del dibattito, che vedeva come protagonisti l’ambiente e lo sviluppo economico e industriale, nel 1987 la World Commission on Environment and Development (WCED) pubblicò Our Common Future (altrimenti conosciuto come Rapporto Brundtland). Questo rapporto definiva lo sviluppo sostenibile, necessario alla salvaguardia dell’ambiente, della popolazione e dei processi produttivi, come uno sviluppo che potesse soddisfare le necessità attuali di sviluppo, senza però compromettere la possibilità, per le generazioni future, di soddisfare le proprie.
Con l’affermarsi di questi concetti, legati alla ora nota sostenibilità ambientale, si affermò anche il metodo LCA (Life Cycle Assessment – Analisi del Ciclo di Vita), che aveva il compito di valutare tutte le fasi del Ciclo di Vita dei prodotti, al fine di ridurre l’impatto ambientale dei processi produttivi.
In questo modo venne dato sempre minor spazio alla progettazione del prodotto, favorendo la progettazione dell’intero sistema-prodotto, secondo un’idea di sostenibilità ambientale che si fece sostenitrice di cambiamenti radicali nei modelli di produzione e consumo.
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OTTIENI VANTAGGIEcodesign ed Economia Circolare
Oltre ad essere una scelta etica, l’Ecodesign è il primo passo verso un’Economia Circolare perché tiene in considerazione l’impatto ambientale che un determinato prodotto avrà lungo tutto il suo Ciclo di Vita, dalla sua ideazione al suo smaltimento. Infatti, Ecodesign ed Economia Circolare costituiscono insieme il primo passo verso un’economia sostenibile.
L’ideazione e la progettazione di nuovi prodotti, quindi, devono riferirsi, fin dall’inizio, alle caratteristiche di sostenibilità dell’intero processo produttivo insieme alle variabili legate al prodotto, come la sua funzionalità, le caratteristiche tecniche e i materiali.
Per applicare i principi dell’Ecodesign ai processi produttivi, quindi, è necessario adottare la metodologia LCA (Life Cycle Assessment – Valutazione del Ciclo di Vita), un approccio di Economia Circolare che valuta l’impatto ambientale dei propri prodotti o servizi lungo tutto il loro Ciclo di Vita.
L’analisi LCA, applicata alla progettazione sostenibile, permette di ripensare ai processi produttivi in un’ottica di sostenibilità.
Per esempio, la stessa fase di produzione deve mirare al contenimento del consumo di materiali e di energia e sfavorire l’uso di sostanze nocive per l’uomo e per l’ambiente.
La catena distributiva (e.g. supply chain) deve essere la più corta possibile, evitare sprechi di imballaggi, che dovrebbero comunque essere riutilizzabili o almeno riciclabili, ed ridurre il più possibile l’inquinamento per il trasporto.
L’impegno aziendale verso la sostenibilità ambientale
Questa maggiore consapevolezza sui processi di produzione e sulla propria impronta ambientale, permette alle aziende di migliorare il proprio posizionamento e di innalzare lo standard di un mercato sempre più attento alle tematiche ecologiche.
Un esempio eclatante sono le certificazioni ambientali, che sempre più aziende stanno ottenendo per dimostrare ai consumatori il loro impegno e attenzione verso le tematiche legate alla sostenibilità ambientale.
La ricerca continua di efficienza ed efficacia nei processi produttivi e nella ricerca dei materiali porta all’ottenimento di prestazioni di prodotto e processo migliori e di impatti ambientali sempre minori.
Fare della sostenibilità e dell’Economia Circolare il proprio core business significa creare un circolo virtuoso di efficienza ed efficacia per tutte le attività aziendali.
La scelta dei materiali in ottica di Ecodesign
La scelta di materiali ecosostenibili è al centro dei processi di Ecodesign. Questi, infatti, devono rispettare determinati standard e devono basarsi sui principi del riuso e del riciclo, con la volontà, da parte delle aziende, di trovare sempre dei nuovi elementi naturali che siano in gradi di comporre dei prodotti a basso impatto ambientale.
Nell’Ecodesign i prodotti sono sempre riutilizzabili, biodegradabili, non tossici per l’uomo e per l’ambiente, e seguono il principio della life extension, assicurando la massima durata del prodotto stesso.
Il design sostenibile, quindi, mette al centro una progettazione consapevole, che impiega risorse in maniera efficiente e che, allo stesso tempo, riduce la quantità di rifiuti.
Le materie prime
Alcune delle materie prime maggiormente utilizzate nell’Ecodesign sono il legno, il ferro, la carta e il vetro.
Così, nella scelta dei materiali, è sempre necessario considerare:
- il livello di contenuto vergine e riciclato dei materiali;
- l’impatto ambientale dei materiali;
- le materie sostenibili utilizzare per la composizione del prodotto.
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INVIA LA TUA RICHIESTAI principi dell’Ecodesign
L’Ecodesign deve basarsi su precise linee guida, applicabili a tutte le fasi del Ciclo di Vita di un prodotto, con l’obiettivo finale di ridurre l’impatto ambientale complessivo di tutta la catena produttiva. Queste linee guida riguardano:
- l’analisi dei materiali usati;
- l’analisi del consumo di energia necessaria alla produzione;
- l’analisi del Ciclo di Vita del prodotto (e.g. analisi LCA);
- l’impiego di materiali riciclabili e riutilizzabili;
- l’evitamento, o perlomeno la riduzione, qualsiasi forma di spreco.
Queste linee guida sono di supporto alla progettazione sostenibile e si inseriscono in una prospettiva più ampia di Economia Circolare.
Per quanto concerne i principi dell’Ecodesign, questi si riferiscono alle cinque fasi del Ciclo di Vita di un prodotto, le stesse che vengono tenute in considerazione dall’analisi LCA:
- estrazione e fornitura della materie prime;
- produzione;
- distribuzione;
- utilizzo del prodotto da parte del consumatore finale;
- fine vita, ovvero recupero e riciclaggio del prodotto.
I Criteri dell’Ecodesign
Invece, i principali criteri da considerare per fare Ecodesign, che si basano sulle linee guida e che sui principi appena descritti, sono:
- il consumo di materie prime;
- il consumo di energia;
- le emissioni;
- l’impatto climatico;
- l’impatto sulla biodiversità.
Gli obiettivi dell’Ecodesign
Avendo, quindi, una overview completa su linee guida, principi e criteri nell’Ecodesign, si possono facilmente prevedere gli obiettivi che si prefigge di ottenere. Alcuni di questi sono l’utilizzo di minori quantità di materie prime e risorse all’interno della catena produttiva, l’impiego di materiali aventi un impatto ambientale minimo, la riduzione delle emissioni di gas e dell’inquinamento, la progettazione del prodotto secondo i principi del riutilizzo e del riciclaggio.
Come l’analisi LCA, l’Ecodesign sono si limita solo alla filiera produttiva, ma coinvolge gli attori legati a tutti gli step del Ciclo di Vita dei prodotti: da chi si occupa dell’estrazione dei materiali, fino ai trasportatori, rivenditori e, infine, ai consumatori finali.
The Circular Design Guide: la guida sulla progettazione circolare
The Circular Design Guide è una guida della fondazione no profit Ellen Macarthur Foundation e riporta come ci sia la necessità di progettare gli oggetti con uno sguardo verso il futuro e seguendo i principi dell’Economia Circolare.
Questo perché ciò che si progetta non riguarda un singolo prodotto o un’azienda, bensì l’intero sistema economico, che non si riferisce più a un ristretto bacino di consumatori, ma a una gigantesca rete di persone connesse intimamente, in tutto il mondo.
Nuovi strumenti come l’intelligenza artificiale, l’internet delle cose (IoT – Internet of Things) e la biomimetica sono la prova tangibile del fatto che le ambizioni di progettazione sono limitate solo alla nostra immaginazione. Queste nuove tecnologie, insieme alla creatività, sfidano i modelli di business già consolidati.
In questo scenario è emerso un nuovo modo di fare business, che guiderà l’innovazione e ridisegnerà ogni aspetto della nostra vita: l’approccio al business radicale, restaurativo e rigenerativo dell’Economia Circolare.
Ed è proprio questo l’obiettivo di The Circular Design Guide: aiutare gli innovatori a creare soluzioni efficaci ed efficienti, seguendo i principi dell’Economia Circolare, che possano essere di valore per le persone, conferire alle aziende un enorme vantaggio competitivo e che possano essere rigenerative per il nostro pianeta.
All’interno di questo sito, troverai non solo i metodi per innovare in modo circolare, ma anche per acquisire un nuovo mindest orientato alla circolarità e scoprire storie di successo che potranno ispirarti nella transizione verso un modello economico circolare.
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