Simona, parlaci della tua startup innovativa: Lexup
Sono una commercialista e l’idea di Lexup, senza che io ne fossi inizialmente consapevole, nasce da un’esigenza che avevo ai tempi dell’università: dovevo fare un esame di diritto fallimentare, ma la normativa era cambiata mentre lo stavo preparando, di conseguenza avevo dovuto rifare dall’inizio tutti gli schemi aggiornati e riscrivere gli appunti. Avevo avuto l’intuizione di rifare tutto su Word, per avere qualcosa che potesse permettermi di aggiornare i miei appunti, senza dover per forza ricominciare tutto daccapo ogni volta.
All’esame, però, avevo avuto molte difficoltà nel ricordare i concetti perché solo il fatto di non aver scritto a penna non mi aveva permesso di memorizzare fotograficamente i contenuti.
Il rapporto uomo-carta-penna è difficile da sradicare perché lo si vede come una vera e propria esigenza di studio, anche per i professionisti, che reperiscono su internet una legge aggiornata e la stampano per poterla studiare.
Nel 2016 Apple aveva creato Apple Pencil, uno strumento che dava la possibilità di scrivere su un iPad come se si stesse scrivendo su carta. Dall’uscita sul mercato di Apple Pencil tutto quello che fino a quel momento avevo fatto su carta, ho cominciato a farlo su un iPad.
Proprio nello stesso anno è nata anche l’idea di un software che potesse risolvere un problema di memorizzazione e che permettesse ai professionisti di scrivere a penna e in digitale, anziché farlo su carta.
Questo discorso può essere fatto anche in un’ottica di Economia Circolare: ragionare sui modelli di consumo ai quali siamo sempre stati abituati, per poi riflettere su come consumare in maniera più consapevole e rispettando l’ambiente.
Nel dettaglio come funziona il vostro servizio?
Il nostro servizio è un nuovo modo per studiare la legge, che nasce da un problema e lo trasforma in business.
Proprio per venire incontro alla necessità di aggiornamenti continui sui cambiamenti normativi, abbiamo aggiunto una variabile di tempo al Codice di Legge. Non abbiamo preso in considerazione i codici che ogni anno si azzerano, ma quelli di cui vengono aggiornate delle parti, così tramite il nostro software si possono archiviare gli appunti presi, insieme alla versione precedente di quella determinata parte di Codice.
Abbiamo creato una timeline in cui, con un click, si può passare da una versione all’altra del libro e da un periodo temporale all’altro. Questo permette ai professionisti di sapere subito se ciò che si aveva studiato è stato, nel tempo, aggiornato.
Il nostro servizio ha superato i limiti della carta perché permette di agire sulla formattazione del testo a proprio piacimento, creando o allargando uno spazio tra un articolo e l’altro per poter scrivere annotazioni. In questo modo è come se il Codice prendesse vita.
La vera innovazione di Lexup è quella di adattare il digitale per avvicinarlo di più al cartaceo
Per essere innovativi bisogna prima studiare l’esigenza dell’utente.
Noi non abbiamo puntato a cambiare le abitudini, ma ad affiancare al cartaceo un modo diverso di studiare, così che l’utente potesse prendere in considerazione una soluzione differente da quella a cui era sempre stato abituato.
Abbiamo anche brevettato un nuovo sistema di sfogliare le pagine. Abbiamo studiato come un professionista si rapporta a un libro tecnico (come un manuale): non lo legge dall’inizio alla fine, ma salta le pagine per reperire velocemente le informazioni di cui ha bisogno. Sfruttando la gesture di iPad, grazie al nostro sistema, a seconda di quante dita usiamo per sfogliare, saltiamo un numero di pagine diverso.
Per esempio, usando tre dita possiamo sfogliare 100 pagine alla volta e questo permette ai professionisti di ottimizzare i tempi di ricerca delle informazioni.
Dal punto di vista ambientale il riferimento è chiaro: riduzione della carta e della produzione di rifiuto, uno dei principi dell’economia circolare.
Non solo la riduzione di tutta la carta che si stampa, ma anche dell’inchiostro che si usa ogni volta, di energia e di materie prime.
Abbiamo rilevato che l’abitudine dei professionisti è proprio quella di cercare su web l’aggiornamento di una legge, fare copia-incolla su Word e stampare. Con l’aggiornamento successivo della stessa legge, i fogli di carta stampati diventano rifiuti.
Lexup, indirettamente, insegna ai professionisti un’alternativa al cartaceo, favorendo così l’ambiente e riducendo la produzione di rifiuto che proviene dagli uffici.
Quante persone fanno parte del team?
Fin dall’inizio, fortunatamente, abbiamo avuto tra i soci molti avvocati e commercialisti, quindi abbiamo potuto contare su una rete molto estesa di professionisti per fare queste ricerche. Capire se le nostre intuizioni fossero effettivamente diffuse è stata una fase di validazione importante.
A livello informatico si sono succedute varie aziende e ad oggi abbiamo una persona che lavora sul backend, una persona che lavora sul frontend, una persona che si occupa del CMS e un’altra che si occupa delle nostre attività su commissione.
Abbiamo un giovanissimo avvocato che si occupa di tutto quello che riguarda l’aggiornamento legislativo, perché ovviamente abbiamo la necessità di restare sempre aggiornati, ancor prima che le notizie della Gazzetta Ufficiale arrivino ai siti statali.
Puntiamo sempre ad essere velocissimi proprio perché le startup hanno questo vantaggio competitivo: la velocità rispetto alle grandi imprese.
Le startup non si fermano mai, quindi quali sono i vostri prossimi passi?
Oltre il miglioramento continuo del prodotto, abbiamo degli investitori importanti che ci hanno contattato e alcune di queste realtà ci piacciono moltissimo.
Stiamo per fare un aumento di capitale con imprenditori interessanti che sono anche strategici per noi. Allo stesso tempo dobbiamo concludere accordi con una grande azienda nel settore della tecnologia.
C’è qualcos’altro che ci vuoi raccontare?
Quello che voglio consigliare a chiunque abbia un’idea, indipendentemente dalla sua età, è di tentare.
Sto anche seguendo il tema della blockchain e ho notato che le impennate nel nostro paese le abbiamo nel momento in cui l’imprenditore dice “io sono in questo settore e voglio implementare la blockchain”: lì avviene l’innovazione.
L’innovazione dipende assolutamente dal singolo, ovvero chi sa innovare trasformando un problema in business.
Grazie Simona per averci raccontato la genesi del vostro progetto che da la possibilità alle persone di poter studiare la legge grazie a strumenti digitali
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Andrea Cavagna
CSO e Co-Fondatore