Tasso di circolarità delle aziende in ascesa
Il recente studio “Circular Economy 2022” condotto dalla POLIMI Graduate School of Management, ha rivelato che nel 2022 il 57% delle aziende italiane ha adottato almeno una pratica di Economia Circolare.
Molte di queste hanno investito tra 50.000 e 100.000 euro per la realizzazione di iniziative circolari.
Questi dati evidenziano come la Circular Economy e i suoi modelli connessi stiano diventando una strategie chiave per le aziende, indipendentemente dalle loro dimensioni, per ottenere benefici economici e minimizzare l’impatto ambientale dei propri processi produttivi.
10 esempi di aziende che adottano l’Economia Circolare
Esploriamo dieci esempi di Economia Circolare messi in atto da diverse realtà e con diverse finalità, dalle soluzioni per estendere la durata dei prodotti, a quelli che si basano sulla valorizzazione degli scarti e sull’efficienza delle risorse:
- Perpetua: innovazione e sostenibilità in una matita.
- Econyl: trasformare le reti da pesca in tessuti sostenibili.
- Caviro: la sostenibilità nel settore vinicolo.
- Cartacrusca di Favini e Barilla: la carta derivante dal sottoprodotto della macinazione del grano.
- Freitag: nuova vita per i teloni dei camion.
- Lavazza: il caffè a impatto zero.
- Tetra Pak: la valorizzazione degli scarti di polialluminio.
- Ferrero: dal nocciolo alla carta sostenibile EcoPaper.
- CIRFOOD e Gruppo Hera: la valorizzazione degli scarti alimentari.
- Sfridoo: la piattaforma matchmaking per un’economia più circolare.
Perpetua: la matita che unisce innovazione e sostenibilità
Il brand Perpetua rappresenta un esempio brillante di come innovazione e sostenibilità possano convergere
La loro matita, unica nel suo genere, è realizzata utilizzando polvere di grafite riciclata, offrendo non solo una soluzione sostenibile, ma anche un prodotto di design di alta qualità.
L’azienda si impegna costantemente nella ricerca e nello sviluppo di nuovi approcci per dare una seconda vita ai materiali e nella progettazione di design sempre più sostenibili e circolari.
Econyl: trasformare i rifiuti delle reti da pesca in tessuti
Econyl rappresenta una svolta nel settore tessile.
Sviluppato dall’azienda Aquafil, leader nella produzione di poliammide 6 e di filati riciclati, Econyl è un filo per tappeti e capi d’abbigliamento.
Nello specifico, è un tessuto in nylon che viene prodotto riciclando materiali come reti da pesca abbandonate, scarti di tessuto e rifiuti plastici.
Questi materiali, che rappresentano una minaccia per gli ecosistemi marini, vengono trasformati in questo modo in un tessuto di alta qualità.
L’idea alla base è quella di creare un ciclo produttivo completamente circolare, dove ogni prodotto, alla fine della sua vita utile, può essere rigenerato e trasformato in qualcosa di nuovo.
Caviro: la sostenibilità nel settore vinicolo
Caviro è una cooperativa che si impegna nella valorizzazione dei sottoprodotti della filiera vitivinicola.
L’azienda trasforma questi materiali in prodotti di valore come alcol, tartaro e mosto concentrato.
Inoltre, Caviro si dedica anche alla produzione di energia rinnovabile attraverso la fermentazione anaerobica all’interno di biodigestori.
Con un impegno costante Caviro ha raggiunto elevate performance di circolarità, arrivando a valorizzare il 99% degli scarti, ottenendo la completa autosufficienza energetica e risparmiando circa 102.000 tonnellate di CO2 (Fonte: Sustainability Report Caviro).
Favini e Barilla: dalla crusca alla carta
Favini, azienda leader nella produzione di carta, e Barilla, grosso gruppo del settore agrifood in Italia, hanno collaborato per creare una carta innovativa utilizzando lacrusca, un sottoprodotto della macinazione del grano.
La Cartacrusca ha un impatto ambientale ridotto e utilizza il 17% di crusca al posto della cellulosa derivata dal legno.
L’aspetto innovativo di Cartacrusca è che mantiene proprietà molto simili alla carta tradizionale e può essere realizzata in diverse grammature adatte a diversi utilizzi.
Questa iniziativa ha l’obiettivo di trasformare un rifiuto in una risorsa preziosa, dimostrando come sia possibile ottenere prodotti di qualità dagli scarti di produzione.
Freitag: nuova vita per i teloni dei camion
Freitag è un’azienda svizzera rinomata per la produzione di borse e accessori realizzati con teloni di camion riciclati.
L’azienda,si impegna da oltre vent’anni nella sostenibilità e nell’innovazione, con l’obiettivo di creare prodotti di alta qualità che siano anche a bassa impatto ambientale.
Utilizzando materiali riciclati, Freitag non solo contribuisce alla riduzione dei rifiuti ma reinventa anche i teloni, trasformandoli in esclusivi prodotti di design.
Ogni nuovo prodotto infatti è unico, poiché i teloni utilizzati variano indi colore, testo e trama.
Allo stesso modo dei teloni tradizionali, il materiale è confezionato in un tessuto di alta resistenza e dotato di un rivestimento idrorepellente e antisporco.
Questi prodotti sono progettati per sopportare le rigide condizioni dell’uso quotidiano e per essere scomposti nuovamente, al termine del loro ciclo vita, nei componenti di base facilitando il loro riutilizzo per nuove applicazioni.
Lavazza: il caffè a impatto zero
Le due aziende Novamont spa e Lavazza hanno stretto una collaborazione strategica per sviluppare una capsula di caffè compostabile.
Questo ambizioso progetto ha richiesto cinque anni di intensa ricerca e sviluppo, culminando nel lancio del prodotto sul mercato nel 2015.
La capsula, realizzata in MATER-BI e brevettata da Lavazza, è un prodotto al 100% italiano e rappresenta un esempio di come le partnership tra aziende possano creare soluzioni sostenibili.
L’innovazione introdotta dai due gruppi si concentra specificatamente sulla fase di fine vita del prodotto.
La collaborazione con NOVAMONT ha permesso di ideare una capsula destinata alla raccolta dell’umido, che può essere indirizzata al compostaggio industriale.
In questo processosia la capsula sia il caffè esausto, infatti, vengono trasformati in prezioso compost e fertilizzante naturale per i terreni.
Questa iniziativa contribuisce alla riduzione della produzione di rifiuti indifferenziati e dell’emissione di gas a effetto serra.
Tetrapack: il futuro della valorizzazione
L’azienda Tetra Pak, leader nella produzione di contenitori per alimenti, ha avviato un’innovativa iniziativa in Italia.
L’azienda ha collaborato con EcoRevive ed Ecoplasteam, aziende innovative specializzate nella tecnologia del riciclo, per potenziale la valorizzazione degli scarti di poli-alluminio (PolyAl) in Europa.
In passato, infatti, tale materiale era frequentemente relegato al rango di scarto, costituendo un significativo fattore di inefficienza nel processo produttivo.
Ora, grazie a nuove tecnologie e processi, il PolyAl viene recuperato e trasformato in nuovi oggetti utili, come palette, contenitori e panchine, dimostrando come scarti di produzione possano diventare risorse preziose.
Ferrero: progetto EcoPaper
La nota azienda Ferrero ha intrapreso un percorso verso la sostenibilità e l’Economia Circolare, valorizzando gli scarti della nocciola e trasformandoli in prodotti di valore per la nutraceutica.
Attraverso questo processo è possibile ottenere, tra gli altri, olio di nocciola di alta qualità, applicato sia nel settore cosmetico sia in quello nutraceutico.
L’impegno dell’azienda si è concretizzato nel progetto EcoPaper, un’efficace sinergia con le aziende di imballaggio Stora Enso Barcellona (Spagna) e Papiertechnische Stiftung (Germania).
L’obiettivo della collaborazione è quello di progettare un packaging sostenibile ed economico riutilizzando residui di produzione di gusci di nocciola e fave di cacao.
Incorporato nell’ambito dell’Eco-Innovation Initiative del Competitiveness and Innovation Framework Programme (CIP), il progetto mira a garantire l’elevata qualità della materia prima per l’industria cartaria, riducendo l’uso di le fibre di cellulosa vergini e, di conseguenza, minimizzando l’impatto ambientale.
CIRFOOD e Gruppo Hera: trasformare gli scarti agroalimentari in risorse
CIRFOOD e Gruppo Hera hanno intrapreso una collaborazione mirata a un futuro più sostenibile.
Nel 2022, le due aziende hanno sottoscritto un accordo per collaborare per la promozione dell’Economia Circolare, della sostenibilità ambientale e della mobilità sostenibile, in coerenza con gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile definiti dall’Agenda ONU 2030.
L’obiettivo va oltre la riduzione dell’impatto ambientale, e comprende anche la sensibilizzazione della comunità sull’importanza dell’Economia Circolare e della sostenibilità.
Nello specifico, lo scarto organico dei punti di ristorazione verrà utilizzato per produrre biometano e compost, mentre gli oli vegetali esausti saranno destinati alla produzione di biocarburante idrogenato.
Parallelamente, le due imprese indagheranno soluzioni alternative alla plastica monouso e strategie di riciclo della plastica, garantendo al contempo sicurezza alimentare e un minor impatto ambientale.
Ciò include anche un impegno congiunto nelle pratiche di raccolta differenziata e nella gestione dei rifiuti.
Sfridoo: la piattaforma matchmaking per un’economia più circolare
Sfridoo, azienda italiana impegnata nell’Economia Circolare, supporta piccole, medie imprese e grandi realtà industriali nell’implementare i propri processi di gestione dei rifiuti, adottando diverse soluzioni innovative.
Sfridoo offre servizi mirati per valorizzare residui e scarti produttivi e impiega soluzioni cloud all’avanguardia nella gestione di materiali.
Questo approccio garantiscealle aziende di ottenere significativi benefici in termini di risparmio economico e sostenibilità ambientale.
Grazie al suo operato e l’espansione continua del network di aziende circolari, Sfridoo ha raggiunto i seguenti risultati sulla sua piattaforma:
- Più di 102 milioni di chilogrammi di risorse inserite sulla piattaforma.
- Più di 5 milioni di euro risparmiati per le aziende del network.
- Più di 12.500 tonnellate all’anno di rifiuti sottratti alla discarica.
- Più di 2.500 aziende facenti parte del network.
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Simone Tabellini
Green Marketer
Una delle sfide del settore dell’Economia Circolare, è quella di riuscire a comunicare in maniera chiara ed efficace i vantaggi che questo modello economico può dare alle aziende. Investendo su tale aspetto possiamo incrementare consapevolezza e conoscenza nelle persone.